A tutta prima può apparire strano il coinvolgimento del coraggio nel percorso di educazione del cane.
Ci si immagina l’impiego di questa caratteristica della personalità in attività quali arrampicarsi su pareti di roccia a mani nude o gettarsi da un aereo con il paracadute.
Ma il termine coraggio, a dispetto dell’uso talvolta improprio che se ne fa, ha un altro e più profondo significato, rivelato il quale forse una nuova linea di demarcazione distinguerà i vili dai coraggiosi.
Coraggio, dal latino coraticum: avere cuore.
Quella che in conclusione appare essere la caratteristica che più contraddistingue i coraggiosi è di essere sempre disposti ad agire assumendosi le proprie responsabilità nella vita.
Ognuno di noi mira a conquistare libertà e felicità. Coloro che si trovano in prossimità di questa conquista dichiarano con certezza che offrire ad altri queste condizioni è la strada giusta per farle proprie.
Spesso partecipiamo alla vita rispondendo in modo automatico a stimoli o dinamiche che abbiamo imparato a riconoscere come propedeutici di un qualche gusto o disagio.
Si è quindi costituita una enorme rete di condizionamenti che viene definita “area di comfort”.
In questa condizione possiamo intrecciare relazioni, avere un lavoro, una famiglia, alcuni amici, un cane.
Sfondare questa subdola e fitta rete e muoversi verso la ricerca e la conquista di una reale libertà e felicità è una scelta che richiede molto coraggio.
La necessità ci insegna ad affrontare il fato coraggiosamente.
L’abitudine a sopportarlo facilmente.
Seneca
educazione del cane e didattica del coraggio
Fra le infinite opportunità che la vita ci mette a disposizione per intraprendere questo cammino ho potuto riconoscere e apprezzare quella rappresentata dalla relazione con il cane. Ispirato da questa ho voluto provare a destrutturare il coraggio.
La mia personale analisi e conclusione ne ha distinto 6 componenti:
1. discernimento
Capacità di distinguere l’illusione dalla realtà.
2. lungimiranza
Avere visione e consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni.
3. creatività
Saper abbandonare schemi precostituiti e, con discernimento e lungimiranza, produrre dinamiche sempre nuove.
4. volontà
Facoltà di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di determinati fini.
5. fermezza
Risolutezza e coerenza di comportamento.
6. entusiasmo
Incontenibile spinta ad agire dando tutto se stesso.
Si dice che “tale cane tale padrone”.
Sarà quindi possibile, con coraggio, riconoscere virtù e difetti della nostra personalità valutando gli esiti della relazione e del dialogo che siamo stati capaci di proporre al nostro cane.
Procederemo quindi a sviluppare le nostre caratteristiche più deboli usufruendo del supporto di quelle che sono in nostro possesso in misura maggiore.
Libertà e felicità sono certamente un traguardo ambizioso. Meta di un lungo cammino.
Eppure, già dopo aver mosso pochi passi nella giusta direzione, potremo riconoscerne l’inconfondibile profumo.
Parole, parole, parole …
Quanto descritto in termini ha avuto il suo sviluppo pratico attraverso uno specifico uso del corpo, della voce e dello spazio. Invito chi si sentisse interessato a questo percorso a venirne a fare esperienza.
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Educazione del cane e didattica del coraggio
Articolo di Alessandro Coppola

