Quanto vale un cane?
Baki fu il mio primo cane, la presi al canile municipale di Milano. Portarla via con me mi costò 30.000 lire, ma lei dimostrò prestissimo di valere molto di più.
Ero solito passare molte ore al parco con il mio cane. Occupavo un posto all’ombra di una pianta e lì leggevo un libro, o facevo un disegno, o suonavo uno strumento musicale, o giocavo.
Così, in poco tempo, gli oggetti che avevo nello zaino finivano seminati in un’ampia area intorno a me.
Baki, che aveva galoppato a fianco della mia bicicletta per un buon tratto di strada, rimaneva vicino a me anche quando ero impegnato in queste attività.
Sorvegliare con attenzione gli oggetti del mio disordine era la sua sola ragione di vita.
Poteva capitare che qualche ignaro passante varcasse il confine immaginario che Baki aveva stabilito per la nostra sicurezza e che, dopo essere stato sottoposto alle minacce del mio cane e aver provveduto a prendere adeguate distanze, rivolgesse verso di me un fiume di insulti.
In una di queste occasioni fu il padrone di un altro cane la nostra vittima. Ma la sua reazione fu differente. Per quanto contrariato l’uomo mi urlò:”Ma perchè non porti il tuo cane a fare un corso di educazione?”
Qualcuno aveva bisogno di essere educato
Svolgo l’attività di educatore cinofilo da ormai 20 anni e rielaborando quegli avvenimenti penso che certamente qualcuno aveva bisogno di essere educato … io!
Imparai a tenere le mie cose dentro lo zaino e a tirare fuori solo quello che usavo. Lo zaino rimaneva appeso alla bicicletta. E la bicicletta appoggiata all’albero.
Baki?
Questo cambiamento fu sufficiente a limitare la sua ansia.
Le sue prestazioni poterono essere concentrate in uno spazio molto più ristretto così che a lei non restava altro da fare che sdraiarsi ai piedi dell’albero e riposare.
La mia, allora, giovane lupa non aveva fatto altro che mettere in evidenza un mio difetto della personalità.
Una corretta e completa lettura e interpretazione di fatti e circostanze lega sempre inesorabilmente l’uomo alle sue responsabilità.
Attraverso la relazione con Baki e con i cani che mi hanno accompagnato dopo di lei ho potuto svolgere un importante lavoro sulla mia persona e, dopo tutto questo tempo, non ho più alcun dubbio: i limiti e i difetti dei miei cani sono parti di me che devo ancora risolvere.
Così, quanto vale un cane?
Il valore di una “cosa” è proporzionato al valore delle mani, della mente e del cuore di chi ne sta facendo uso.
Come me, anche altri, forse l’umanità intera, è impegnata in un cammino dal caos, inteso come disordine, ignoranza, smarrimento, al cosmo, inteso come ordine, centratura, realizzazione di sé.
Le opportunità che si palesano durante il corso della vita di portare a termine questo cammino potranno essere di diversa natura, il cane potrebbe essere una di queste.
Ecco quanto vale un cane.
Alessandro Coppola
Quanto vale un cane
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