Raccontare il cane
Ancora una volta ricomincio daccapo ed ogni volta è differente.
Non approderò mai ad una formula definitiva per raccontare il cane.
Oltre che raccontarlo ascolto, anche, i racconti di decine di persone che mi si rivolgono per pormi domande e anche in questo caso le mie risposte sono, spesso, differenti.
Seppur le narrazioni sembrano descrivere fatti identici, la mia risposta non tiene più conto del fatto, bensì, di come è stato descritto, di come la persona ha vissuto il fatto.
Non sono, quasi mai, stupito dal comportamento di un cane, ma posso, spesso, essere meravigliato da come le persone lo vivono e lo riportano.
A determinare la gravità o la leggerezza, piuttosto che la casualità o la recidività di un comportamento, siamo noi.
Interpretiamo quel che accade attraverso i filtri della nostra personalità e del nostro vissuto.
Così, possiamo essere diventati esperti ad affrontare un certo tipo di dialogo e a sciogliere, per tempo, una tendenza negativa, oppure possiamo rimanerne molto scossi, impermalosirci, spaventarci, persino provare vergogna.
Il disagio che percepiamo e la nostra impreparazione ad affrontare quella dinamica possono rendere gigante e grave anche un comportamento che si è presentato in modo casuale e leggero.
A questo punto informare il mio interlocutore riguardo ad una specifica tecnica per interrompere un comportamento indesiderato o rinforzarne uno gradito è sterile speculazione.
Fin tanto che saranno operanti elaborazioni, spesso inconsce, che provocano quel particolare disagio, anche una tecnica eseguita alla perfezione, non saprà porre rimedio al problema.
Ho capito che esiste una sola possibilità di venire a capo di queste difficoltà.
Dobbiamo saperci esaminare profondamente e con umiltà riconoscere il nostro nodo.
Con l’esperienza acquisita in quasi tre decenni di lavoro, sono diventato esperto a riconoscere le tracce che l’umano lascia nel suo cane e viceversa, ma ancora non basta.
Il mio, nostro, nemico, ora come 30 anni fa, sono l’orgoglio e la paura.
Faremo un buon lavoro solo se sapremo predisporre la mente e il cuore all’amicizia e alla fiducia.
Venite qui a CasaVaikunta con il vostro cane e lasciate a casa la paura o abbandonatela lungo i sentieri che percorreremo insieme.
Alessandro Coppola
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